Nel cloud computing le donne rappresentano il 14% della forza lavoro, nell’ingegneria il 20%, in Data e AI il 32%, è tempo di ridurre il gap di genere in ambito digital e Tech, anche a livello retributivo
Giorgia ha studiato matematica, Cristina invece Ingegneria Informatica, Grazia ha concluso con successo il percorso di studi in Ingegneria Gestionale mentre Martina il Master in Data Analysis. Le materie STEM sono donna in XCC.
Se ancora vi state chiedendo quali siano le materie STEM Education – Science, Technology, Engineering, Mathematics – è lo studio delle scienze esatte e naturali, acronimo tradotto in italiano: Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica.
eXperience Academy di XCC
L’eXperience Academy di XCC si pone l’obiettivo di essere il punto di riferimento in Italia per la formazione Salesforce, con un’offerta completa dedicata a studenti, aziende e professionisti. Non è mai troppo tardi per cambiare il proprio percorso di carriera, specialmente in un momento in cui la pandemia ha ridisegnato le esigenze e priorità di ogni lavoratore di oggi, e il mercato richiede sempre più figure STEM.
Il nostro partner Salesforce si è impegnato a offrire un percorso di formazione dedicato a 20 donne che hanno avuto la possibilità di ottenere una certificazione professionale Salesforce Administrator, tramite un corso totalmente gratuito (iniziato il 28 marzo) realizzato in collaborazione con SheTech, l’organizzazione no-profit italiana che ha l’obiettivo di colmare il gap femminile nel settore tech.
Pari opportunità nel mercato digitale e tech
Questa iniziativa rappresenta uno dei tanti contributi che Salesforce mette in pratica per sostenere le pari opportunità nel mercato del lavoro digitale e tech. Una possibilità importante per agevolare l’accesso alle donne ai ruoli di leadership e l’eliminazione definitiva del gender pay gap – in agenda nel programma delle Nazioni Unite entro il 2030-.
In Italia il gap di competenze digitali è più alto che mai e tra i laureati in materie tecnico-scientifiche, solo il 18,9% è donna poiché, nonostante ottengano risultati accademici migliori, presentano tassi di occupazione e di retribuzione più bassi rispetto agli uomini. Motivo fondamentale di allontanamento. La nostra HR Manager Eugenia Maria Messeri, protagonista dell’ultimo articolo della Rubrica XCC, sostiene che la più grande difficoltà risiede nello scardinare quello che per anni è passato come normalità <<il fatto di avere ruoli di genere completamente distinti a seconda dei campi di azione, pensare ancora che “quello è un lavoro/compito da uomo/donna” è un discorso superato. Oggi le donne hanno “purtroppo” dovuto dimostrare come possano essere in tutto e per tutto allo stesso livello degli uomini e in molte situazioni migliori. Il processo è ancora lungo ma qualche segnale positivo si vede>>.
Numeri in aumento
In effetti, qualche segnale positivo si vede. Le Università italiane hanno visto crescere il numero delle proprie iscritte alle facoltà tecnico-scientifiche, oggi il 53 % dei dipendenti è donna e oltre il 40% ricopre posizioni manageriali. La percentuale delle studentesse STEM può solo che continuare ad aumentare.
Secondo le stime dello European Institute for Gender Equality, colmare il divario di genere nelle STEM contribuirebbe a un aumento del Pil pro capite dell’Ue dal 2,2 al 3% nel 2050. Un incremento in termini monetari compreso tra 610 e 820 miliardi di euro superando il gender pay gap e cambiare definitivamente i pregiudizi sulla presenza femminile nelle posizioni manageriali dei vari settori politici, economici e culturali.
Kamala Harris prima vicepresidente donna degli Stati Uniti d’America, Ursula von der Leyen Presidente della Commissione europea, Christine Lagarde, attuale presidente della Banca Centrale Europea. Le basi ci sono.